Siamo solo di passaggio e mai nessuno che pulisce

Categoria: misantrocazzate Pagina 3 di 4

Centododicesimo

Considerazione calcistica

Se il Real Madrid compra Kakà e Cristiano Ronaldo, mentre la Juventus forse riesce nel colpaccio D’Agostino, qualcosa di strano, in Italia, deve essere successo.

Meno male che per rincuorarmi sono tornati a fare la pubblicità della Bilboa.
Che estate sarebbe senza le tette abbronzate della Bilboa?

Novantanovesimo

RAGAZZI HO TRE NOTIZIE DA DARVI: UNA BUONA, UNA MENO BUONA E UNA CHE NON SAPREI…

  1. Quella buona, per me, è che misantropia.it comincia ad avere una certa visibilità.
  2. Quella brutta è che un robot – no, non centrano né C1P8 o R2D2 (secondo generazione) e nemmeno il Bimby – una di quelle cose che postano messaggi a caso con link zozzi nei form1 dei vari siti che riescono a trovare – e qui vi rimando al punto 1 (Se è la seconda volta che leggete questa riga, passate oltre: il punto 3).
  3. Tempo fa hanno ritrovato il mio cane. Io ho provato a scriverne qualcosa, ma sono in un periodo confuso – tanto per cambiare. Al punto di non essere riuscito a portare a termine il micropezzo. Cosa che ho prontamente fatto ora che la faccenda è pubblica (so che non può essere sfuggito l’articolo).

Novantaquattresimo

Radiografia, che nel mio caso basta una controluce.

Esiste una sorta di laica rettitudine nel mio essere misantropo.
Laica perché di certo non comprende castità né tanto meno pietà a prescindere: quelle robe lì le lascio a uomini dalla tempra adatta e di ben più alti valori dei miei.
Ma resta fermo il punto sulla “rettitudine”.
E’ quella cosa che mi permette di guardare negli occhi tutte le persone che incontro, cantata anche da Giorgio Gaber nel suo “se fossi Dio”.

L’odio compulsivo nei confronti della maggior parte delle persone nasce, di fatto, dalla convinzione di esserne migliore.
Sofferenze, vittorie, sconfitte, tutte avvenute alla luce del sole. Nulla da nascondere che non siano al 100 percento cazzi miei – e quelli me li tengo ben stretti attento a centellinarli solo alle persone davvero affini.

Settantanovesimo

Stavolta non parlerò di Travaglio e dell’ennesimo siparietto italiano fatto con le armi di distrazione di massa che tanto fa figo citare.

No, non voglio parlare di un giornalista che va in televisione e parla di quanto emerso dopo indagini personali, e della reazione smodata del resto del mondo.

Non parlerò del fatto che – per sua stessa ammissione – non sarebbero sorti problemi di alcun genere, visto che certa gente non legge (ed il putiferio saltato fuori dopo l’intervista televisiva non é altro che l’ennesima dimostrazione di che barzelletta siamo).

Settantacinquesimo

Questione di sangue.

Ci si aiuta a vicenda in famiglia. Con metodi più o meno comuni, con modi più o meno usuali.
Ci sono quelli che si chiudono a riccio risolvendosela fra di loro (Agnelli, per esempio), oppure chi cerca di risolvere le proprie cose in pubblica piazza (Kennedy).
C’é chi lo fa con metodi di conforto, e chi – come nel mio caso – con frecciate acide ed accanimenti sul più debole.
Se poi i toni umorali s’abbassano proprio tanto, allora occorre distruggere qualcosa che tanti considerano “figo”.
Ecco allora l’amatissimo fratello che dal nulla manda un segnale pronto a squarciare il cielo.

SMS: “In V come vendetta dice che abbattere un palazzo può cambiare il mondo… …. …. ma di che anno é?”
Grazie bros.

E’ da stamattina che ho in testa questa canzone. No, non li avevo mai visti in faccia: che belli che sono!

Settantaquattresimo

Dialoghi aulici.

E: sapevo che quel pischello non era un idiota*
N: io comincio a mettere in dubbio la sanità mentale della Gianna. Del resto non é più tornata ai livelli di prima.
E: senti, di qualcuno mi dovrò pur fidare. in lei, per come mi strizza lo stomaco da sempre, ho fiducia.
N: ok. Speriamo che a Fabri Fibra prenda un ictus allora. Del resto, dopo Tiziano e i Linea 77, non poteva che peggiorare la cosa. Tra un po’ i Pooh con i Death SS, gli Extrema con i Jalisse e siamo a posto.

Settantesimo

Personaggi acquisiti: Massimo.

La pausa pranzo dal lavoro la passo giornalmente nello stesso bar.
Bar dove vado anche a fare colazione e pausa caffé. Insomma, tempo un mese e già io ed il barista ci davamo del “tu”.

Massimo, il suo nome.

Nel tardo pomeriggio di un giorno calcisticamente e romanamente impegnato:

<<ma ‘vvaffanculo va. Tra poco gioca ‘a Roma e tu qui a rompe lì coioni!>> dice rivolto ad un cliente.
<< Ma ggioca ae nove ‘a Roma!! >> risponde un signore sulla settantina.

Sessantanovesimo

Ora la battuta fatevela da soli.

A proposito di meno male: meno male che ho tagliato i capelli.
Pessima aria per i capelloni dei centri sociali.

Cinquantanovesimo

Spesso incappo in periodi di sterilità creativa al punto che la penna sul foglio resta immobile a guardarmi.
Poi, ogni tanto, si ripresentano angeli lontani. Lo fanno con i mezzi più imprevedibili, ed allora succede che la penna non é più un cilindro di metallo ma una creatura facente parte di me
.”

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Viene tutto più facile.

A dire il vero sto citando pezzi di corrispondenze avute con persone che non sentivo da tempo immemore e, grazie al cielo, ancora ben disposte a riprendere l’epistolare con un giovane misantropo sull’orlo di una crisi di nervi controllata.

Quarantunesimo

Non potevo non diffonderlo.

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