Siamo solo di passaggio e mai nessuno che pulisce

Categoria: misantromondo

Tredicesimo

Lode agli animali da superficie: campano meglio. Meglio, di certo, di tutti quelli intenti a crogiolarsi nei propri oscuri pensieri.
Poi, tra questi, c’è chi nella superficie ci passeggia, magari mangiandosi una mela coi libri di scuola, come cantava Vasco. Con la piccola differenza di possedere la chiarezza dell’alba e l’oscurità della notte contemporaneamente.
Qui viene la parte divertente.

Nono

Eccomi contro il primo scoglio: guardo il fondo bianco su cui dovrei scrivere qualche parola, ma tanto che mi sforzo di aggiungere qualcosa, che ci vedo solo criceti – di varie misure e dimensioni – intenti a correre su di una ruota ludica.
Sentire sullo sfondo i dialoghi aulici del “Mercante di Venezia” nella più Shackesperiana e AlPacinica trasposizione cinematografica non mi aiuta, il bianco assoluto fuori dalla finestra, generato dal cocktail neve-ghiaccio-nebbia non fa che ricordarmi il foglio bianco ed il criceto ormai ha smesso di correre sulla ruota ed ora mi fa boccacce e gestacci.

E’ un fastidio sottile quello che mi pervade nel momento in cui non riesco a scrivere. E’ l’effetto di uno spillo puntato in un posto scomodo, e proprio mentre si stanno per mollare gli ormeggi, viene in mente qualcosa da dire. Se non altro, qualcosa di accaduto da poco tempo – molto poco, e di cui vale la pena parlare.

Sesto

Chiedo venia per l’assenza, ma era tutt’altro che ingiustificata. Nell’ultima settimana mi son trovato davanti ad una sequenza di incidenti tecnologici da richiedere l’intervento di un esorcista, prima di risolvere il problema.
Ora, eccomi di nuovo qua. Non che sia successo chissà che cosa in questi giorni, ma l’ultimo fine settimana si è manifestato in una sequenza di eventi quantomeno insoliti.

Vengono a prendermi nel pomeriggio di sabato, con la proposta di un agriturismo in quel di Forlì, ma poi – per una coincidenza di disorganizzate organizzazioni – abbiam dovuto ripiegare con qualcosa di ancor più improvvisato.

Dunque il compito mio nella serata è accompagnare Lella (zia del sottoscritto – con l’obbligo di cancellare quel titolo prima del suo nome per tutta la serata) ed amica (avvenente quarantenne con un’innata capacità ad attrarre maschi di tutte le età allo stesso modo con cui del mangime attira dei pesci affamati in un acquario).

Quinto

Napoli, Santa Maria Capo a Vetere, Caserta, Pomezia, Roma, Perugia.
No, non sono parte di un elenco selettivo dei migliori comuni del centrosud, né il percorso di un qualsivoglia pellegrinaggio. Anche se nello svilupparsi c’è andato vicino.
E’ il tour che siamo riusciti a mettere in pratica “padre&figlio” nel giro di tre giorni. Per la serie: “come portare le giornate da ventiquattro a quarantotto ore in mille comodi chilometri”.
Verso la fine cominciavo ad avere degli scompensi mnemonici, più che altro dovuti al sovraccarico di eventi/luoghi/persone/sensazioni.

Secondo

In questo momento potrei aver perso tutte le mie parole per strada. Quello che mi preoccupa è la data: solo la nascita del secondo giorno dell’anno e sento l’oppressione di me stesso gonfiarsi a tal punto da farmi vomitare. O forse è quello che ho bevuto nei festeggiamenti. Non so.
So per certo che il mio giovane corpo regge ancora bene lo stress alcolico, ma non so quanto la mente ed i miei nervi reggerebbero senza quello.
Mi rendo conto che questi giorni si attraversano con l’occhio vigile verso le buone azioni del prossimo – e di per sé è già una gran rottura di palle – ma tant’è.
Mi chiedo quale sarà il prossimo passo, guardando sospettoso una corda che tengo per le occasioni buone.

Primo

Un pretesto per scrivere. Non abbiatene a male, ma non vi voglio mentire. Almeno, non qui. Non avrebbe senso.
Mi sono preso questo spazio al solo scopo di impormi di scrivere, quotidianamente, salvo causa-forza-maggiore.
Dunque, aspettate ad incollarmi etichette, la scelta del nome di dominio è stata fatta da molto tempo e visto che ultimamente va di moda trovare mille sfaccettature e giustificazioni in tutto (amore, politica, sesso, ragioni & torti), anche la mia misantropia o presunta tale ha le sue sfumature di giudizio.

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