De gustibus…
Attenzione, il post che segue é colmo di citazioni poetiche. Se siete sensibili lasciate perdere.
Appurando la differenza che corre tra noi coinquilini, questo è stato battezzato come il fine settimana “de-gustibus”, dove piuttosto che discutere fino alla morte su idee e costumi totalmente diversi tra di noi, si tende a tappare il principio di diatriba con un de gustibus…
Anzi Degustibus…
Questo è stato il primo ed ufficiale fine settimana degustibus…
Solitamente posso attribuire con una sorta di preveggenza l’imprevedibilità di un fine settimana. Lo intuisco dai piccoli segnali percepiti all’avvio della prima serata.
Quello passato è da annoverare sicuramente tra i fine settimana più imprevedibili. Da impacchettare e da tenere da parte con attenzione affinché non si sciupi.
Il primo chiaro segnale di inusuale è arrivato senza nulla di eclatante, ma sortendo lo stesso un effetto di stupore.
Trovarsi in Trastevere e venire improvvisamente colti dall’odore di carne cotta alla brace, svoltare l’angolo sui sampietrini umidi e trovarsi davanti una facciata fatiscente con delle enormi fiaccole accese.