Siamo solo di passaggio e mai nessuno che pulisce

Categoria: misantromondo Pagina 3 di 7

Centoventinovesimo punto uno

Ma poi vi ho raccontato del tipo nudo in scarpe da tennis tutto infarinato che è passato correndo fuori dalla discoteca rock della seconda giornata? E di quando, poco prima, Gabriele è riuscito ad ammansire due guardie ed ha evitato di farsi arrestare? No?

Okay, facciamo un passo indietro.

Centoventinovesimo

« Nic, che c’è? …Ti vedo un po’ fiacco, tutto a posto? »
« Sì, sono solo un po’ preoccupato. Stasera stacco dopo mezzanotte e domattina ho l’aereo alle sei e qualcosa. L’orario esatto non lo so, Gabriele è quello che si è occupato della faccenda biglietti. Poi considera questa come “la quiete prima della tempesta”. »
« Ah. Ma quanti siete ad andare? »
« Be’… Stavolta tutti. Galafhouse on Tour 2011. »

Centoventisettesimo

In vino veritas. Così citava un detto antico riguardo al fatto che un drink di troppo tende a svelare cose altrimenti nascoste, a buttare fuori il lato oscuro di ognuno di noi. Oggi lo stesso potrebbe valere per la birra, i cocktails Martini o no, le basi lisce. Il pericolo aggiuntivo subentra nella possibile possibilità di perdere di vista la realtà oggettiva e svegliarsi l’indomani nel letto di una creatura del tutto diversa da quella travisata la sera prima. Non un angelo, ma Angelo!

Centoventicinquesimo

D’accordo, la frittata è fatta. Ma come cazzo si fa a dire “è tutto sotto controllo” e “non c’è nulla di cui preoccuparsi” – lo dicevano fino ad un paio di giorni fa – mentre le immagini mandano uomini in tuta passare il contatore Geiger sui civili, diobono?!

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fonte http://www.dailytelegraph.com.au/

Centoventitreesimo

Sciopero del blog seminterrotto causa pressioni esterne. Io non volevo.

Prima domenica dopo tanto tempo passata lontano dai più o meno cinefili andando a vedere spettacolo animato con personaggi in carne ed ossa.

Centoventiduesimo

<< Alla fine è arrivata! >>

<< Cosa? >>

<< Ma che domande: la misantropia! >>

Questa è la fase conclusiva di una telefonata in cui vomitavo fuori tutte le frustrazioni date dalla gente durante le feste.

Dunque dunque… da dove cominciamo? Ah sì, da settembre!

No, no, no. Nono, era ottobre. No, nemmeno. Novembre lasciamolo passare così com’è e chiamiamo l’Abbenda una volta per tutte: o faccio così, o non ne vengo fuori.

Centoventunesimo

22-12-2010

Ok play.

Sono appena partito da Termini sul treno che in poche ore mi porterà a Milano. Al tipo della biglietteria in stazione Tiburtina devo essere stato o molto simpatico, o molto antipatico: mi ha dato a prezzo scontato un biglietto per il posto più isolato della carrozza in testa al treno.

Centodiciannovesimo

Per una sera, visto che nei locali tranquilli attiro paranoie come una lampada antizanzare gli insetti d’estate, andiamo nel tempio del divertimento e del peccato. Andiamo al muccassassina.

Ne avevo già scritto qui, se non ricordo male, tempo fa. Tornarci tempo dopo ha sortito effetti diversi.

<< Mi raccomando, Nicola, fai parlare me… >> mi dicono poco prima che arrivasse il nostro turno.

Eravamo in lista; io, ovviamente, ho dovuto prendere in prestito il nome di un assente tra quelli che si erano prenotati il posto. E quella raccomandazione mi ha fatto sorridere.

Centodiciottesimo

Pre-prologo

<< Jack, stasera hai programmi? >>

<< No, figurati, perché volevi fare qualcosa? >>

<< Mi porti dagli irlandesi? >>

<< Che ci vai a fare? >>

<< Ho solo voglia di bere una Guinness in pace, giornata pesante… >>

<< Ok, devo montare un mobile prima, ma se vuoi poi passo a prenderti >>

<< d’accordo. >>

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